Mino Trafeli nasce a Volterra il 29/12/1922 da Febo Trafeli e Arina del Colombo.
Il padre è un alabastraio-scultore e nella sua bottega prende confidenza con le tecniche e l’uso dell’alabastro.
Si iscrive alla Regia Scuola Artistico Industriale di Volterra.
Si iscrive all’Istituto Regio Statale d’Arte a Firenze.
Consegue l’abilitazione all’insegnamento delle materie artistiche per tutte le Regie Scuole d’Arte d’Italia.
L’Istituto d'Arte di Firenze è fondamentale per la sua formazione, non solo perché qui incontra docenti come Alessandro Parronchi, una delle personalità più interessanti del panorama letterario italiano, che fu il suo professore di letteratura italiana, ma perché entra in contatto con una città vivace e culturalmente stimolante.
Inizia ad insegnare presso l’Istituto d’Arte di Volterra e viene chiamato alle armi, rimanendo in servizio fino all’8 settembre.
Si rifiuta di entrare nell’esercito repubblichino e, grazie ad un amico che lo aveva messo in contatto con il movimento clandestino, partecipa attivamente alla Resistenza.
Dopo la guerra, mantiene la sua adesione al Partito d’Azione (a cui aveva aderito insieme a Carlo Cassola) e viene eletto Consigliere Comunale e Provinciale, contribuendo a progetti fondamentali per la vita di Volterra.
Dopo lo scioglimento del PdA, aderisce al Partito Socialista.
Viene eletto Consigliere comunale, assumendo incarichi di assessore ai lavori pubblici e all’Istruzione.
Si sposa con Maria Irma Masti.
Realizza la scultura urbana Il pescatore a Livorno.
Nasce la figlia Marta.
Tiene la prima mostra personale alla Galleria delle Ore a cui seguono le personali del 1959,1961,1963 e 1966 presso la stessa galleria.
È presente per la prima volta alla Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, a cui seguiranno le partecipazioni del 1965 e 1969.
È presente al suo primo Premio Internazionale del Bronzetto di Padova, a cui verrà invitato anche nelle edizioni del 1961 e 1963.
Viene invitato alla mostra collettiva Scultura Italiana presso il Musée Rodin di Parigi.
Tiene una mostra personale alla Galleria A.C.A. di New York.
Realizza il Monumento ai caduti a Lissone.
Tiene una mostra personale presso la Galleria L’Indiano a Firenze.
E’ invitato alla Biennale di San Paolo del Brasile.
Riceve il Premio Modigliani con la scultura Torso (1962), oggi esposta al Museo della Città di Livorno.
Abbandona la vita politica.
Viene pubblicata la prima monografia dell’artista curata da Franco Russoli.
È invitato alla XXXII Biennale di Venezia.
Realizza il Monumento alla Resistenza per la Provincia di Pisa e il Memoriale del 1 Luglio a Volterra.
È presente alla XXVII Biennale Nazionale d’arte di Milano, Milano.
Insieme al critico Enrico Crispolti realizza la manifestazione Volterra 73.
Esce la sua seconda e fondamentale monografia curata dal critico Enrico Crispolti dal titolo Mino Trafeli: sculture 1968 – 1973.
È invitato alla XI Quadriennale di Roma.
È presente alla Biennale del Metallo di Gubbio.
Tiene una mostra personale dal titolo Con Impossibilità presso la Galleria Antidogma di Torino.
Tiene una personale alla Galleria Corsini di Intra, dal titolo A come Arte come Amore come Africa come Addio Rimbaud.
Tiene una personale presso il Museo Civico di Penne dal titolo Provocazione dell’oggetto.
Con Il pranzo della famiglia eredità partecipa all’Incontro Internazionale del Teatro d’Artista, Martina Franca.
Tiene una personale presso il Museo Civico di Penne dal titolo Provocazione dell’oggetto.
A partire dal da quest’anno (e fino alla fine della sua vita) trasforma in studio e deposito di opere work in progress il Reparto Ramazzini, ex padiglione psichiatrico del manicomio di Volterra: il luogo sarà congeniale alla creazione di sculture di estrema intensità poetica e insieme agli studi volterrani di Porta all’Arco e Via Ricciarelli costituirà la memoria storica della sua opera dagli inizi della sua attività artistica.
In quest’anno viene incaricato di allestire presso la chiesa sconsacrata di San Pietro la manifestazione O.P.V. 180 per far conoscere la legge 180, basata sulle nuove teorie di Basaglia, che superava la condizione repressiva dei manicomi.
Uno spazio provocatorio, questo, che Trafeli reinventa e che nasce da un lungo lavoro di indagine e di ricerca nelle vecchie strutture manicomiali.
È in questa occasione che l’artista scopre nel manicomio di Volterra il graffito che un internato, Oreste Fernando Nannetti, aveva inciso, disegnando e scrivendo, sul muro del reparto "Ferri", la sua "cosmogonia interiore".
Realizza gli ultimi tre ordini in scala della Torre di Pisa per il teatro urbano Gioco Parallelo (La ragione insidiata), Pisa.
Realizza le scene per Fantastica Monroe di R.Scarpa e R.Tessari.
Realizza le scene per Una notte con Pirandello di R.Scarpa e R.Tessari.
Gli anni 80 lo vedranno impegnato nella costruzione di un solido rapporto tra arte e teatro e nella realizzazione di opere video dal carattere performativo e attoriale anticipato già in Timbrismo del 1975 o in Schiuma per barba e Concerto per lampadine del 1977 per arrivare a Pranzo della famiglia eredità nella prima versione del 1978.
Nel corso del decennio realizza video-sculture e video-teatro-per-un-solo-attore come Naufragio sulla costa occidentale dell’Isola Paradiso, Forme in sospensione, Persistenza di Pierrot Lunare, Magazzino di maschere, Etruscologia, Sogno di una santa, Simulacri per una incessante fabulazione.
Cura il volume intitolato N.O.F. 4 Il libro della vita.
Dalla lettura e interpretazione del testo di Nannetti, Trafeli realizza un’opera teatrale, una cartella di grafica e dei video.
Lascia dopo quarantuno anni d’insegnamento la cattedra dell’Istituto Statale D’Arte di Volterra, dove era diventato un punto di riferimento per intere generazioni di scultori e artisti.
Partecipa alla mostra Declinazioni: Perez, Trafeli, Trubbiani, Palazzo Marini, Rosignano.
È selezionato da Gillo Dorfles per la XLVI Biennale di Venezia, dove presenterà il grande spazio ambientale dal titolo Tempo sommerso: ritorno non ritorno di Ulisse.
Tiene una mostra personale al Museo Laboratorio dell’Università La Sapienza di Roma presentando tra le varie opere Il capello.
Realizza Complesso monumentale per la libertà di Pomarance.
Tiene una mostra personale dal titolo Chocolat alla Galleria Inquadrature a Firenze.
È invitato per la quarta volta alla Biennale Internazionale di Scultura di Carrara.
Esce la grande monografia Mino Trafeli. Ambiguità del Tempo, curata da Marco Tonelli, con presentazione di Crispolti e approfonditi apparati bio-bibliografici di Daniele Luti, pubblicata in occasione della mostra di sculture presso Palazzo dei Priori di Volterra e in previsione di una futura fondazione dedicata alla figura dell’artista, che tra 1999 e 2001 utilizzerà lo spazio pubblico come vero e proprio studio e museo in divenire.
Tiene la personale Mino Trafeli: ambiguità del tempo, Palazzo dei Priori, Volterra.
Partecipa all’esposizione Misure d’ambiente, Museo della Permanente, Milano.
Il Museo Piaggio Giovanni Alberto Agnelli di Pontedera gli dedica una mostra dal titolo Trafeli 2003. Terra Fabbrica Terra.
Realizza le sculture urbane Lunare attraversamento a Camugliano (Ponsacco), La collana delle Melorie a Ponsacco, Origine Vespa a Pontedera.
È invitato per la quarta volta alla Quadriennale di Roma.
Partecipa all’esposizione Scultura Internazionale ad Agliè. Opere contemporanee nell’architettura del Castello e del Parco, Castello di Agliè.
Su incarico della Regione Toscana, Provincia di Pisa, Fondazione Piaggio e Comuni di Ponsacco, Lajatico e Pontedera, si tiene il Cantiere Trafeli che vede coinvolti studenti delle Università di Pisa e Siena e di diverse Accademie d’Arte italiana, in un dialogo tra artista-maestro e giovani artisti volto alla realizzazione di nuove esperienze artistiche.
Lo stesso anno, sempre col sostegno della Regione Toscana, esce la pubblicazione Mino Trafeli squilibri, curata dal critico MarcoTonelli.
Riceve, ex aequo, il Premio Regionale per la Cultura Contemporanea.
Partecipa all’esposizione ILOVIT, Copenhagen, Art Festival, Hojbvo Plads, Copenhagen.
Esce la quarta e ultima monografia sulla sua opera dal titolo La scultura di Mino Trafeli ragionata da Marco Tonelli, a suggellare già nel titolo un rapporto professionale e di intensa amicizia tra l’artista e il critico che si era avviato senza interruzioni nel 1997.
Partecipa alla manifestazione Volterra 73.15, dove, in uno spazio dedicato, presenta i suoi lavori più recenti mostrando ancora una volta la sua vivacità creativa e il suo desiderio costante di ricerca.
Il 9 agosto muore a Volterra.