TRAFELI NEL TERRITORIO
Mitologica vespa
2003 - alabastro, ferro e ciclomotore Vespa - coll. Museo Piaggio Giovanni Alberto Agnelli, Pontedera
La scultura nasce dalla manipolazione, che ha il carattere di gioco, di uno scooter . L’oggetto viene stravolto, in parte anche con l’uso di materiali impropri, per ricavarne nuove forme che mettono in movimento nuove considerazioni e che esaltano la geniale forma primaria della Vespa.
Arata Pietra
Arata Pietra
2003 - pietra e ferro - Piazzetta San Carlo, Lajatico
L’opera, basamento per una Scultura Luna, assembla una pietra antica, metaforicamente arata, in cui, in un solco più profondo degli altri, è inserito un piccolo aratro che con la sua grande ruota percorre il tempo. Le impugnature allungate richiamano alla memoria la perpetua operosità dell’uomo e dell’animale.
Origine vespa
2003 - marmo, alpacca e bronzo - Piazza d’ Italia, Pontedera
La scultura, antistante alla stazione ferroviaria, rappresenta la storia di un’ industria , la Piaggio, e quella di un mezzo di locomozione, la Vespa, divenuta simbolo della città di Pontedera. Le scocche del ciclomotore (marmo, alpacca, bronzo) definiscono il rapporto di questa forma , pura e scultorea, con i materiali per eccellenza della scultura.
Lunare attraversamento
2003 - muratura e materiali sintetici - Rotonda di Camugliano, Ponsacco
Scultura architettonica, di 83 m metri di diametro, alta 6 metri , larga 10, immersa nella campagna della Val d’Era, nata da un’idea cosmologica, è un teatro per concerti e spettacoli alla luna ispirati, una rotonda stradale, un attraversamento del territorio, un imbarcadero lunare, da dove osservare il firmamento.
Monumento alla Resistenza
1966 - ferro e ottone - Palazzo della Provincia, Piazza Vittorio Emanuele, Pisa
Una crocifissione laica, un monumento al dolore, ma anche alla resistenza fisica contro la violenza e la barbarie, la figura sembra adagiata su un sudario verticale, chiusa nel proprio spazio alienato dal mondo. Costretta, legata, sembra allo stesso tempo liberarsi dalla catene che l’opprimono e gridare la sua stessa ribellione.
Memoriale del primo luglio
1966 - Piazza Martiri della Libertà, Volterra
Un memoriale anticelebrativo e antiretorico, una radice, un torso informe tra l’ umano e il vegetale, la scultura e il suo basamento sembrano un corpo unico diviso in due forme antagoniste: una organica e asimmetrica, l’altra regolare e geometrica. Una scultura di forze e conflitti, di scontro e di ansia. Un assalto alla figura rassicurante e alla scultura descrittiva.
Torso
1962 - ferro saldato - Museo della Città, Livorno
E’ una delle più emblematiche sculture in cui l’artista ha utilizzato la saldature di “toppe” di ferro che ricompongono un corpo peraltro mutilo, precario e frammentario. E’ una metafora concreta del ripensamento della scultura e del corpo da parte di Trafeli, moderna per la tecnica e le imperfezioni lasciaste in vista e antica per l’iconografia del torso femminile di ascendenza classica.
Monumento alla Brigata Guido Boscaglia
Cemento - zona delle Carline, loc. Fosini
Il monumento, una picca conficcata nel terreno, è collocato in uno spiazzo adibito a ricevere il lancio dei materiali e degli armamenti che gli alleati facevano ai partigiani della brigata Boscaglia. In modo anti- celebrativo, l’opera fa di questo spazio un luogo della memoria.
Donna Siciliana
1956 - ferro - Palazzo dei Priori, Volterra
Figura ispirata a un personaggio del film del 1947 “La Terra trema” di Luchino Visconti, tratto da un romanzo dei Malavoglia e oggi patrimonio del Comune di Volterra, è una scultura in ferro saldato e “cucito” che supera la composizione tradizionale della scultura figurativa e preannuncia già un modellato antiscultoreo che sarà tipico del periodo Informale.
Complesso monumentale per la libertà
1950-1997 - bronzo - Piazza Sant’Anna, Pomarance
Il monumento è composto da due sculture in bronzo. Il partigiano (fusione di un’opera realizzata nel 1950) fucilato sulla sedia, espressione di un passato terribile e drammatico, di una memoria che deve essere tenuta sempre viva, e L’albero (opera del 1997), pura forza vitale, elemento del presente e del futuro.